Archisal_Poesis OK COPERTINA

Poiesis 2009 “Anima Faber”

COLOPHON

Direzione generale e direzione artistica:

Francesca Merloni

Progettazione degli allestimenti:

ARCHISAL Studio Salmoni Architetti

Associati

Arch. Vittorio Salmoni

Arch. Carla Lucarelli

Arch. Giovambattista Padalino

DETTAGLI

Dove: 

Fabriano (AN)


Anno di redazione: 2008

Anno di realizzazione: 2009

LINK

Poiesis 2009

Previous
Next

Per la seconda volta Fabriano si “fa” Poesis e offre al pubblico tre giorni di musica, di teatro, di cinema e di poesia. Il festival Poiesis, come dice la curatrice Francesca Merloni ”… è l’impulso che spinge l’uomo a realizzare, costruire, creare, a vivere; è il fuoco dell’idea, il segno che cambia la vita. Poiesis è l’abitazione artistica della città, che da vita a percorsi culturali, artistici e poetici, che fa nascere la riflessione profonda e il senso del vivere insieme armonico e produttivo”. Poeisis 2009 è l“incontro” di persone, di culture, di mestieri che ci riporta a misurare il valore del nostro “fare” in una dimensione più quotidiana, più intima, in cui diventa fondante la relazione.

Anche per la seconda edizione, promossa dal Ministero per i Beni e le attività Culturali, dalla Regione Marche, dalla Provincia di Ancona, dal Comune di Fabriano, dall’Amat, dall’Associazione Deca e dalla Kind Art, la città ha ospitato opere d’arte di grande prestigio allestite dallo studio. Presso la Pinacoteca civica Bruno Molajoli è stato esposto “Le Basier” di Auguste Rodin e quattro video istallazioni dell’artista americano Bill Viola: “Surrender”, “Four hands”, “Men of sorrow”; “Osservance”. Anche diversi scenari urbani sono stati coinvolti dagli allestimenti: i palazzi storici rivestiti con gli stendardi poetici; le principali strade del centro coinvolte dall’assalto poetico dell’artista di strada Ivan che ha decorato anche il foglio di carta più lungo del mondo prodotto per l’occasione ed allestito sotto i portici del S.Francesco; P.zza della Repubblica invasa per le tre serate del festival dalla multivisione di Paolo Buroni intitolata “Che cosa mi impedisce di sognare”.