Archisal- Senigallia Palazzo Merlini COPERT

Restauro di Palazzo Merlini

Intervento di restauro di un palazzo nobiliare della seconda metà del XVIII secolo

COLOPHON

Progetto architettonico:

ARCHISAL Studio Salmoni Architetti

Associati

Arch. Giovanna Salmoni

Arch. Paolo Alocco

Prof. Arch. Pippo Ciorra

Progetto strutturale:

Ing. Luca Piermattei

DETTAGLI

Luogo: 

Senigallia (AN)

Committente: 

privato

Anno di redazione: 

2012-2013

Anno di realizzazione: 

2013-2016

RASSEGNA STAMPA

Mappe 8 – Settecento

contemporaneo a Senigallia

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Palazzo Merlini è un pregevole esempio di palazzo nobiliare settecentesco, edificato nel cuore di Senigallia nella seconda metà del XVIII secolo, per la residenza dei Conti Merlini. Il Palazzo compare per la prima volta nelle carte storiche nel Catasto Pontificio del 1817-18 come edificio rettangolare a corte centrale con un’area verde nella parte retrostante, così da occupare l’intero isolato del nuovo tessuto edilizio. Il cortile interno e la scala monumentale, che si sviluppa attorno ad uno spazio vuoto a tutta altezza, conformano l’intero edificio. Il prospetto principale, in stile neoclassico, è costituito dalla sovrapposizione di tre ordini di aperture delimitati da un doppio ordine di lesene giganti e simmetriche rispetto al portone d’ingresso costituente l’asse centrale di tutto l’organismo.

Gli ambienti del piano nobile, decorati con preziosi affreschi, sono di forma quadrangolare e sono collegati visivamente tra loro attraverso una infilata di porte. Quasi completamente abbandonato nella seconda metà del novecento, il palazzo non ha subìto grandi manomissioni. Il progetto di restauro dell’immobile ha previsto un intervento diversificato a seconda dei vari livelli di conservazione degli ambienti. Al piano terra sono stati ricavati due locali commerciali e diverse unità abitative. Il piano primo, costituito originariamente da due ampi appartamenti, è stato suddiviso in cinque unità abitative, mentre sono state confermate le unità dell’ultimo piano. Massima cura è stata rivolta alla conservazione della spazialità interna, attraverso il mantenimento degli assi visivi definiti dalla sequenza delle stanze, delle porte e dei corridoi con volte a crociera, oltre alla conservare tutti gli elementi architettonici e degli affreschi presenti nelle sale, attraverso l’introduzione di nuovi spazi autonomi ed indipendenti rispetto alla scatola muraria originale. Il giardino interno ha offerto l’occasione di introdurre un elemento architettonico contemporaneo, attraverso un taglio nel corpo volumetrico dell’edificio: il vuoto creato lascia così spazio ad un patio con vetrate in ferro.