Descrizione
Il progetto della villa, costruita nei primi decenni del 1800 è di Giuseppe Camporesi (1763-1822) uno dei maggiori architetti del neoclassicismo italiano. Il congegno spaziale è basato sulla rigorosa simmetria della planimetria a T e sulla distribuzione altimetrica degli ambienti sfalsati di mezzo piano e serviti dall’ampio scalone monumentale centrale. L’apparato decorativo interno composto da stucchi in monocromo bianco per lo scalone e da affreschi per il piano nobile è stato attribuito alla bottega di Felice Giani (1758-1823).
Data la complessità spaziale e la ricchezza delle decorazioni, il restauro è stato di carattere scrupolosamente filologico, teso da una parte a ripristinare la sicurezza della struttura, dall’altra a dotare la villa di quegli elementi tecnico-impiantistici necessari per ripristinarne la piena funzionalità. Nel complesso il restauro di Villa Salvati, condotto in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Architettonici e Ambientali delle Marche è un esempio di come, pur operando in strutture estremamente vincolate, sia possibile ripristinare non solo la sicurezza della struttura ma anche la piena funzionalità degli ambienti.
Colophon
COORDINAMENTO E PROGETTAZIONE
arch. Vittorio Salmoni
arch. Claudio Salmoni
CONSOLIDAMENTO
ing. Roberto Gagliardi
IPRESE ESECUTRICI
GPL Costruzioni – Ancona, IKONOS Restauri – Roma
FOTOGRAFIE
arch. Manuela Vecchietti
Dettagli
Dove: Monteroberto (AN)
Anno di redazione: 1999
Anno di realizzazione: 2000-2003