Recupero del padiglione 4 del CRAS di Ancona per…

Recupero del padiglione 4 del CRAS di Ancona per trasferimento attività afferenti il S.T.D.P.

Gara per appalto di servizi attinenti all’architettura e all’ingegneria

COLOPHON

Progetto architettonico:

ARCHISAL Studio Salmoni Architetti

Associati 

Progetto strutturale:

PLAN INGENERIA Soc.Coop.

Progetto impianti: 

CESARETTI ENGINEERING srl

DETTAGLI

Luogo:

Ancona

Stazione appaltante:

ASUR Marche

Anno di pubblicazione:

2020

Esito:

gara aggiudicata

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Oggetto di gara è lo studio di fattibilità tecnico ed economica per il trasferimento delle attività afferenti il Servizio Territoriale Dipendenze Patologiche sede di Ancona all’interno del Padiglione 4 del complesso Cras di Ancona, rispetto al quale è stato emanato dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici delle Marche, un provvedimento di dichiarazione di interesse culturale ai sensi dell’art. 10 comma 1 del D.Lgs 42/2004.
L’edificio risale ai primi anni del novecento e sorge all’interno del compendio immobiliare ex Cras un tempo destinato ad ospedale psichiatrico. E’ costituito da una distribuzione dei corpi di fabbrica ad “E”, disposti su due livelli fuori terra e un livello seminterrato, che racchiudono due corti aperte su un lato. All’interno dello stesso immobile, e precisamente nell’ala est su via Maggini, il Comune ha recentemente realizzato un intervento di ristrutturazione per ospitare il teatro di Quartiere.

Al fine di definire gli obiettivi e le caratteristiche dell’intervento da realizzare, attraverso l’individuazione e l’analisi di tutte le possibili soluzioni progettuali alternative, in relazione in particolare alle specifiche esigenze da soddisfare e prestazioni da fornire, il progetto dovrà approfondire la soluzione prescelta dalla Stazione Appaltante, , svolgendo tutte le indagini e gli studi preliminari necessari, nonché la definizione delle caratteristiche dimensionali, volumetriche, tipologiche, funzionali e tecnologiche dei lavori da realizzare, nonché stima economica e cronoprogramma.

Riqualificazione del borgo storico di San Maroto

Tav.01

Riqualificazione del borgo storico di San Maroto

PSR Marche 2014-2020 (reg. Ce 1305/2013) misura 19 – sostegno allo sviluppo locale leader GAL SIBILLA

COLOPHON

Progetto architettonico:

ARCHISAL Studio Salmoni Architetti

Associati

Arch. Vittorio Salmoni

Arch. Giovanna Salmoni

Arch. Raffaela Coppari

DETTAGLI

Luogo: 

Valfornace


Stazione appaltante: 

Comune di Corinaldo


Anno di pubblicazione: 2018


Esito: progetto finanziato

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L’area oggetto di intervento è collocata nel borgo rurale di San Maroto, frazione di Valfornace, comune istituito nel 2017 in provincia di Macerata. San Maroto è un piccolo centro abitato immerso nella natura, posto a 600 m s.l.m. all’interno del Parco Nazionale dei Sibillini, area di grande pregio naturalistico-paesaggistico. La parte oggetto di riqualificazione, come richiesto dal Bando, è esclusivamente quella di proprietà comunale. Il progetto riguarda gli interventi finanziabili dal bando, tra cui quelli finalizzati al miglioramento della accessibilità. Con questo obiettivo, si è deciso di uniformare la pavimentazione, distinguendo a livello materico le parti carrabili da quelle pedonali, per migliorare la fruibilità del borgo e renderlo allo stesso tempo più accessibile agli abitanti e ai turisti; le scalinate del paese sono state dotate di balaustre in modo da essere un supporto di aiuto per le persone con ridotte capacità motorie e da rendere le rampe più facilmente percepibili anche per i non vedenti; si è prevista una doppia pavimentazione per la zona antistante la chiesa di San Michele, in modo da dare la giusta importanza a questo luogo sacro e migliorandone allo stesso tempo l’accessibilità;
Infine si è previsto il potenziamento della illuminazione pubblica nella parte più centrale del borgo, per consentire agli utenti di circolare anche nelle ore notturne con facilità e sicurezza.

Piano di gestione del sito UNESCO “Piazza del Duomo…

Archisal- Pisa Piazza Miracoli OK COPERT

Piano di gestione del sito UNESCO “Piazza del Duomo di Pisa e della zona di rispetto (buffer zone)”

Procedura negoziata

COLOPHON

RTP:

STRUTTURA srl (mandataria)

MEDIATEUR

ARCHISAL Studio Salmoni Architetti

Associati 

HERA

DETTAGLI

Luogo: 

Pisa Stazione 

appaltante: 

Comune di Pisa 

Anno di pubblicazione: 

2018

Esito: 

gara aggiudicata

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Nell’ambito delle strategie di promozione di una efficace cultura della gestione del patrimonio culturale, l’UNESCO, attraverso la Dichiarazione di Budapest (2002), ha invitato gli Stati a promuovere adeguate strategie per la conservazione dei beni, ed assicurare al contempo un significativo contributo al miglioramento delle condizioni di vita delle comunità. La stretta connessione tra esigenze di tutela e valorizzazione ha animato anche il percorso di recepimento1 italiano che, soprattutto attraverso la legge 77/2006, supporta l’adozione e lo sviluppo di adeguati piani di gestione per i beni iscritti alla World Heritage List (WHL). In questo quadro, assume una significativa rilevanza lo sviluppo del “Modello del Piano di Gestione – Linee Guida”, redatto dalla Commissione Siti Unesco e sistemi turistici locali del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che oramai conta diversi casi di applicazione nel territorio nazionale.

Il caso in esame, il sito della Piazza del Duomo di Pisa, dispone di un Piano della Conoscenza ma non di un Piano di Gestione complessivo. Come richiamato dal materiale di gara, il servizio in oggetto prevede l’aggiornamento del Piano della Conoscenza e richiede la pianificazione e redazione dei Piani della Tutela, della Valorizzazione, della Comunicazione. La proposta formulata in fase di gara recepisce le indicazioni del materiale di gara, e si pone in continuità con l’importante lavoro già sviluppato finora, di cui aggiorna le componenti di conoscenza e definisce le dimensioni connesse alla tutela, alla valorizzazione economica e culturale, alla comunicazione e promozione.

Riqualificazione area Porta Sant’Andrea ad Esanatoglia

Tav.01

Riqualificazione area Porta Sant’Andrea ad Esanatoglia

COLOPHON

Progetto architettonico:

ARCHISAL Studio Salmoni Architetti

Associati

Arch. Vittorio Salmoni 

Arch. Giovanna Salmoni 

Arch. Raffaela Coppari

DETTAGLI

Luogo: 

Esanatoglia Stazione 

appaltante: 

Regione Marche

Anno di pubblicazione: 

2018 

Esito: 

progetto finanziato

 

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Il progetto di riqualificazione, oggetto della presente richiesta di finanziamento, interessa il Comune di Esanatoglia e nello specifico la zona di Largo Porta Nuova, che rappresenta l’ingresso alla città storica. L’area oggetto d’intervento si trova all’ingresso della città, comprende Largo Porta, Piazza Martiri di Bologna, la zona di Porta Sant’Andrea e il sistema iniziale di risalita verso le scuole pubbliche e verso la passeggiata che porta alla Rocca Castrum, posta alle pendici del Monte Corsegno in posizione dominante rispetto all’abitato. Uno degli obiettivi del progetto è il miglioramento dell’accessibilità fisica e sensoriale per facilitare la mobilità di chiunque ed in particolare di coloro che hanno capacità motoria ridotta o impedita in forma permanente o temporanea, intervenendo sulle pavimentazioni deteriorate e dando continuità di questa parte della città con quella che si trova dentro le mura storiche, attraverso uno studio delle pavimentazioni e l’utilizzo di materiali del luogo; dando continuità agli spazi pubblici aperti di largo Porta nuova e Piazza dei Martiri di Bologna, e valorizzando ed incrementando le aree pedonali.

Il progetto, dove è possibile, prevede l’inserimento di sistemi LVE, sistema di segnali e percorsi tattili integrati LOGES-VET-EVOLUTION, il cui aspetto più innovativo sta nella sua attitudine a fornire, oltre alle indicazioni tattili, anche informazioni vocali mediante l’integrazione con il sistema elettronico di messaggi vocali. Questi sistemi vengono inseriti nella pavimentazione di Largo Porta Nuova e conducono i cittadini in un percorso che li porta all’interno della città storica. La parte tattile consiste, come è noto, in superfici dotate di rilievi studiati appositamente per essere percepiti sotto i piedi, ma anche visivamente contrastate, da installare sul piano di calpestio, per consentire a non vedenti ed ipovedenti “l’orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo”, come prescritto dalla normativa vigente (D.P.R. 503/1996, D.M. 236/1989, ecc.), da installarsi in spazi e strutture pubbliche e private.

Realizzazione di un complesso edilizio per esigenze logistiche ed…

Realizzazione di un complesso edilizio per esigenze logistiche ed operative

Procedura di selezione per appalto di servizi attinenti all’architettura e all’ingegneria

COLOPHON

Coordinamento e

Progettazione Architettonica:

ARCHISAL Studio Salmoni Architetti Associati

Collaborazione alla

Progettazione Architettonica:

Diverserighestudio

Progettazione Strutturale:

Luca Piermattei, Ingegnere

Progettazione Impiantistica:

Cesaretti Engineering S.R.L.

Progettazione Del Paesaggio:

Marilena Baggio,

Greencure Landscape & Healing Gardens

Consulenza Certificazione Leed Ap Bd+C:

Giulia Pentella, Sums Architects

Management:

Giulia Gaetana Floriani, Avvocato

DETTAGLI

Luogo:

Macerata

Stazione appaltante:

CDP Immobiliare

Anno di pubblicazione:

2018


Esito:

gara aggiudicata

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Oggetto di gara è il progetto di riqualificazione e recupero dell’area dell’ex casermette con la previsione di realizzazione di un complesso edilizio da dsetinare ad esigenze logistiche ed operative. L’idea di progetto si sovrappone in maniera armonica all’impianto urbano disegnato dal PUA, rispettandone tutti gli allineamenti principali ed inserendo elementi di innovazione tanto nella valorizzazione delle infrastrutture pubbliche e di paesaggio che nelle possibili visioni di sviluppo dei singoli lotti attuativi.

La lettura dei margini dell’area, che da murata diviene aperta, suggerisce la metafora del muro non più come elemento che divide ma come infrastruttura che collega, unisce dislivelli naturali, permette l’accesso in quota agli edifici, attraversa la strada principale, ospita servizi, disegna i percorsi interni, sino a divenire basamento per I volumi costruiti.
Si propone una architettura che riesca a fare coincidere etica con l’estetica: la sua forma è la funzione, la sua funzione è la forma. Essa si rappresenta, assume una sua identità, attraverso tre figure retoriche, antitesi, anadiplosi, climax, che applicate alla forma ne strutturano un messaggio: l’architettura è l’ambiente.

Il progetto, data la sua valenza pubblica, aspira a diventare un’icona ambientale e un riferimento per la comunità. Gli obiettivi di efficienza energetica si integrano con quelli di mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici. Gli spazi interni ed esterni sono progettati per essere confortevoli ed inclusivi, nel rispetto dei principi dell’Universal Design.

Allestimento per il nuovo Museo Nazionale di Astana in…

Archisal- Astana Museo COPERT

Allestimento per il nuovo Museo Nazionale di Astana in Kazakistan

COLOPHON

Blue Wave PKP

Civita

William Graziosi

Alberto Rossetti 

museological concept

Paolo F. Appignanesi

Giorgia Furbetta

Valeria Outkina

ARCHISAL Studio Salmoni Architetti

Associati

Arch. Vittorio Salmoni 

project manager

Arch. Giovanna Salmoni

Arch. Paolo Alocco

Arch. Raffaela Coppari con 

Arch. Francesca Sasso

Arch. Carla Lucarelli

Arch. Giovanbattista Padalino

Arch. Emanuele Marcotullio

Arch. Nicola Russi

Arch. Angelica Sylos Labini 

con Arch. Pietro Ferrario

Arch. Francesco Apostoli

Arch. Anton Sagal

3D Produzioni comunicazione e video

Didi Gnocchi

Massimiliano Patrignani

Monica Zaffini 

progetto scenografie

Maestro Dante Ferretti con

Francesca Lo Schiavo

DETTAGLI

Luogo: 

Astana, Kazakistan


Anno di redazione: 

2012

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Il nuovo Museo di Astana è un struttura di dimensioni monumentali, dedicata alla storia e all’arte del popolo kazako, alla formazione della sua identità di nazione in un vasto territorio che è il ponte naturale tra l’Europa e l’Estremo Oriente. Una storia antica che risale a più di 5.000 anni fa, a partire dalla prima domesticazione del cavallo, un animale che ha accompagnato tutte le vicende del popolo kazako fino a diventarne un simbolo.

Il concorso ad inviti per la redazione del progetto preliminare dell’allestimento del nuovo grande contenitore museale in costruzione ad Astana è stato esteso ad un raggruppamento italiano, in particolare marchigiano, composto da Blue wave, Civita e dallo Studio Salmoni Architetti Associati, con contributo artistico di Dante Ferretti. Il gruppo di progettazione ha elaborato un concept museografico, sia dal punto di vista dell’architettura che delle nuove tecnologie, a partire dalla lista dei materiali da esporre che ci è stata consegnata e dalle finalità indicate dal Ministero della Cultura e dell’Informazione.

Oltre ad avere una dimensione straordinaria, il nuovo Museo Nazionale è articolato in tre grandi sezioni: Museo della Storia, Museo d’Arte Moderna, Museo dell’Oro. La denominazione di Museo Nazionale del Kazakhstan esprime pienamente il senso della nuova Istituzione e potrà essere sintetizzata in un acronimo “KHM” facilmente riconoscibile, in linea con i maggiori Musei del Mondo. A partire dal logo è stata quindi sviluppata con coerenza tutta la comunicazione istituzionale: dai caratteri tipografici ai colori delle sezioni, dalla segnaletica al merchandising.

Il progetto presentato ha tenuto conto dell’utilizzazione delle più avanzate tecnologie sia nella parte espositiva sia nella comunicazione multimediale. In tal senso si sono proposte le soluzioni meno esposte alla obsolescenza, più funzionali ad un reale miglioramento della qualità della visita e più sensibili all’impatto ecologico. Al “cavallo” è stato assegnato il compito di trasmettere l’immagine del Museo nel mondo: Dante Ferretti, 3 volte premio Oscar per la scenografia ha concepito l’irruzione di un gruppo di cavalli , che dalla facciata del Museo galoppano verso i visitatori: un intervento di forte valore simbolico, che si integra con la fontana e con la grande proiezione sulla stessa facciata.

Museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah di Ferrara

Archisal- Ferrara MEIS copertina

Museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah di Ferrara

Concorso di progettazione. Menzione speciale

COLOPHON

STUDIO TECNICO INGG. M.D.F. SYLOS LABINI

capogruppo

Dott. Ing. Mauro Sylos Labini

Dott. Ing. Domingo Sylos Labini

Prof. Ing. Francesco Sylos Labini

Dott. Arch. Giovanna Sylos Labini

ARCHISAL Studio Salmoni Architetti Associati

Arch. Vittorio Salmoni

Arch. Giovanna Salmoni 

TERMOSTUDI SRL_ Società di Ingegneria 

Carlo Nobili

Ing. Giovanni Matteo Massa

Ing. Bruno Roccheggiani

Ing. Roberto Gambelli

Ing. Maria Raffaella Tamburi

LABORATORIO PERMANENTE

Arch. Nicola Paolo Russi

Dott. Arch. Angelica Sylos Labini

Arch. Luca Ribichini

Arch. Monica Testi

Consulenti:

Piero Dello Strologo – esperto in cultura ebraica

Adele Gnocchi esperto nella progettazione di

musei multimediali e didattici

Prof. Arch. Pippo Ciorra

esperto in Allestimenti Museali

Arch. Paolo Alocco

Progettazione Architettonica e del Restauro

Arch. Raffaela Coppari

Progettazione Architettonica e Urbana

Arch. Emanuele Marcotullio

Progettazione Architettonica

Arch. Cristina Maria Ferrara

Progettazione del Paesaggio

Collaboratori:

Arch. Silvia Basti

Arch. Caterina Micucci

DETTAGLI

Luogo: 

Ferrara (FE)


Anno di redazione: 

2010

LINK

FUTURE


EUROPACONCORSI

RASSEGNA STAMPA

M.E.I. (Articolo)

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Il progetto si basa innanzitutto su due scelte complementari: la prima è quella di conservare il rapporto visivo tra la cinta muraria – considerata una specie di basamento visivo – e l’articolata sequenza di volumi vecchi e nuovi del museo, che vanno a costruire una specie di paesaggio urbano soprastante; la seconda è di rendere il più possibile permeabile, nei limiti accettabili, la cinta muraria, in modo da poter moltiplicare e rendere importanti gli accessi al sito, che dovranno essere la scena riconoscibile delle nuove relazioni di uso e di percezione tra la città e la nuova natura/configurazione del sito. Altre due scelte complementari appaiono importanti dal punto di vista dell’inserimento urbano.

La prima è il “talled”, un elemento traslucido di facciata che avvolge corpi vecchi e nuovi e attraversa con un percorso sinuoso l’intero complesso del museo, restituendo all’intervento la “grande dimensione” urbana e monumentale che gli compete. La seconda è al contrario nella “dimensione conforme” dei singoli corpi aggiunti, misurati in modo da inserirsi senza traumi nel tessuto residenziale di questa parte del centro storico di Ferrara.

Recupero Funzionale del Teatro Vaccaj

Archisal- Tolentino Teatro Vaccaj COPERTINA

Recupero funzionale del Teatro Vaccaj

Gara d’appalto

COLOPHON

Archisal Studio Salmoni Architetti

Associati

Arch. Vittorio Salmoni

Arch. Silvano Rossini

Arch. Maria Rita Paolino

Arch. Massimo Fiori

Ing Luca Piermattei

Ing. Bruno Roccheggiani

Ing. Giovanni M. Massa

Ing. Roberto Gambelli

Ing. Franco Malgrande

DETTAGLI


Luogo: 

Tolentino


Stazione appaltante: 

Comune di Tolentino 


Anno di pubblicazione: 

2010


Esito: 

aggiudicato

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Il Teatro Nicola Vaccaj, vincolato ai sensi del decreto legislativo n. 42 del 2004, è stato oggetto di una progettazione che ha avuto come obiettivo generale quello di recuperare e rifunzionalizzare l’impianto teatrale storico gravemente danneggiato dall’incendio del 2008 che ha causato la distruzione della copertura, della sala teatrale, della torre scenica e la perdita delle strutture sottostanti.

L’ intervento sul Teatro Nicola Vaccaj, teatro storico, consiste in lavori di restauro e ripristino funzionale con miglioramento alle normative di sicurezza. Tra i principali interventi, il progetto prevede la ricostruzione di plafone e boccascena e rifacimento dell’affresco della volta della platea, la tutela degli apparati decorativi, dei palchi e del foyer storico, il miglioramento del layout funzionale e distributivo e degli spazi di servizio, l’incremento dell’accessibilità con adeguamento dei collegamenti verticali.

Nuova struttura ospedaliera nell’area metropolitana a Sud di Ancona

Archisal- Inrca ancona sud COPERT

Nuova struttura ospedaliera nell’area metropolitana a sud di Ancona

Concorso d’idee

COLOPHON

Progetto architettonico:

Studio Altieri S.p.a capogruppo 

SVEI S.p.a

Ricci & Spaini S.r.l.

Arch. Pippo Ciorra

ARCHISAL Studio Salmoni Architetti

Associazioni

Arch. Raffaela Coppari

Arch. Giulio Altieri con


Prof. Arch. Pippo Ciorra

DETTAGLI

Luogo: 

Ancona (AN) 


Anno di redazione: 2009

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Il sito scelto per il nuovo ospedale si trova al limite sud dell’area urbana di Ancona, in un complicato punto di incontro di “paesaggi” diversi: le propaggini del Parco del Conero, l’estrema periferia urbana, e il tessuto produttivo e commerciale della Baraccola che si estende ai due lati della Statale 16.

Esaminata alla scala ravvicinata, l’area rivela una morfologia complicata, con un’inclinazione forte e un andamento irregolare delle curve di livello, che formano una specie di insenatura rivolta verso sud. Ed è in questa “insenatura” che individuiamo un’area meno acclive, più adatta all’insediamento di una struttura ospedaliera. La posizione del nostro edificio all’interno del perimetro indicato nasce quindi da una lettura attenta del luogo e dalla scelta del minore impatto possibile sul suolo.

La struttura edilizia da noi proposta in pianta si richiama a una forma semplice e a una geometria elementare, quella del quadrato, mentre in sezione si realizza secondo un’articolazione complessa per consentire al paesaggio, ai flussi di pubblico e alla luce di entrare all’interno ogni volta che ce ne siano le condizioni.

Nuovo complesso integrato nell’ambito della stazione di Bologna Centrale

Archisal- Bologna Stazione AV COPERT

Nuovo complesso integrato nell’ambito della stazione di Bologna Centrale

Concorso internazionale di progettazione

COLOPHON

Gruppo di progettazione:

Ricci & Spaini capogruppo 

Actar Architecture

Arch. Pippo Ciorra

Architettura e progetto urbano:

Ricci&Spaini

Mosé Ricci, Filippo Spaini con 

Nicola Bartoccelli

Alberto Birindelli

Andrea Franceschi

Rossana Lamanna

Marina Lattanzio

Fedele Marino

Raffaella Panella

Massimo Tiberi

Actar Architecture

Manuel Gausa Navarro Florence Raveau

con Paolo Capuano

Niccolò Balestri

Prof. Arch. Pippo Ciorra

con Raffaela Coppari

Carmine Luongo

Silvia Petrini

Silvia Basti

Arch. Maddalena Ferretti

Ingegneria:

Esteyco S.A.

José Serna, Barbara Piona

Consulenti:

Prof. Arch. Giuseppe Scaglione urbanistica

Arch. Vittorio Salmoni urbanistica 

Studio di architettura 

Fabio Nonis

architettura degli spazi commerciali

Bet Figueras paesaggio

DETTAGLI

Luogo: 

Bologna (BO)


Anno di redazione: 2008

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Quella della stazione di Bologna è una questione che rimane aperta da molti anni sia nello scenario cittadino che in quello più ampio dell’architettura italiana. Il primo compito è stato quello di comprendere a fondo il funzionamento attuale della stazione. Tra i concetti essenziali, all’origine del nuovo progetto, ricordiamo quello del dispositivo “innestato” in un corpo vivo, e quello della stazione come parte essenziale della continuità urbana. Il bando fa riferimento a una specie di “piastra abitata” che dovrebbe rispondere a due esigenze primarie: permettere ai flussi di viaggiatori e passanti di scavalcare l’ampia latitudine dei binari senza doversi necessariamente inabissare nel purgatorio dei sottopassaggi, e creare superfici adatte alla realizzazione di servizi di stazione, spazi commerciali, attrezzature urbane e di quartiere.

Il progetto si propone di perseguire l’obiettivo dell’integrazione della Bolognina anche a livello simbolico, intrecciando relazioni visive e concettuali molto forti con la morfologia del quartiere, “avvicinando” il più possibile i servizi contenuti sulla piastra-stazione alla città.